La simulazione nel contesto forense è un comportamento falsificatorio, che consiste nel fingere, esagerare, inventare o nascondere sintomi, condizioni, stati, emozioni, motivazioni, intenzioni, al fine di ottenere un vantaggio o evitare una responsabilità o una sanzione in ambito giudiziario.
La simulazione nel contesto forense può essere suddivisa in due tipologie: la simulazione positiva e la simulazione negativa. La simulazione positiva è quella in cui il soggetto produce o amplifica dei sintomi o delle condizioni che non ha o che ha in misura minore, per ottenere un beneficio o una tutela. La simulazione negativa è quella in cui il soggetto nasconde o riduce dei sintomi o delle condizioni che ha o che ha in misura maggiore, per evitare un danno o una penalizzazione.
La simulazione nel contesto forense può avere diverse finalità, a seconda del tipo di procedimento, del tipo di reato, del tipo di soggetto, del tipo di richiesta, del tipo di esito. Tra le principali finalità, possiamo citare:
Ottenere una riduzione o un esonero della pena, una misura alternativa o una perizia di inimputabilità o di incapacità di intendere e di volere, simulando una malattia mentale, una disabilità, una intossicazione, una sordomutismo, una amnesia, una personalità multipla, una sindrome post-traumatica, una sindrome da alienazione parentale, ecc.
Ottenere un risarcimento, una indennità, una pensione, una invalidità, una esenzione, una esimente, una attenuante, una causa di non punibilità, simulando una lesione, una malattia, una disfunzione, una sofferenza, una vittimizzazione, una violenza, una costrizione, una minaccia, una provocazione, ecc.
Ottenere una custodia, una affidamento, una adozione, una separazione, una divorzio, una tutela, una assistenza, una protezione, simulando una relazione, una affettività, una cura, una competenza, una idoneità, una fedeltà, una collaborazione, una disponibilità, una coerenza, ecc.
Ottenere un'informazione, una confessione, una testimonianza, una prova, una manipolazione, una persuasione, una induzione, una suggestione, una contaminazione, una distorsione, una confabulazione, una conformità, una falsificazione, una omessa denuncia, una calunnia, una diffamazione, ecc.
La simulazione nel contesto forense può essere rilevata attraverso diverse tecniche e strumenti, che possono essere suddivisi in tre categorie: tecniche cliniche, tecniche psicometriche, tecniche neurofisiologiche.
Le tecniche cliniche sono basate sull’osservazione, sul colloquio, sull’intervista, sul confronto, sulla verifica, sulla valutazione, sulla diagnosi, sulla prognosi, sulla terapia, sull’esperienza, sulla competenza, sulla deontologia del professionista che esamina il soggetto, come il medico, lo psichiatra, lo psicologo, il neuropsicologo, il criminologo, il consulente, il perito.
Le tecniche psicometriche si basano sull’uso di test, scale, questionari, interviste, osservazioni, con l'obiettivo di misurare, quantificare, standardizzare, confrontare, interpretare, validare, i sintomi, le condizioni, gli stati, le emozioni, le motivazioni, le intenzioni, del soggetto. Un esempio di strumento è la Structured Interview of Reported Symptoms (SIRS) e la Structured Interview of Reported Symptoms-2 (SIRS-2), considerate strumenti principali per validare l’eventuale presenza di simulazione sia nella pratica clinica che forense.
Le tecniche neurofisiologiche si basano sull’uso di esami, analisi, diagnosi, prognosi, terapie, tecniche di neuroimaging, per esplorare, rilevare, evidenziare, documentare, le funzioni, le lesioni, i danni, le anomalie, le attivazioni, le inibizioni, le connessioni, le aree, del cervello del soggetto, come l’elettroencefalogramma (EEG), la tomografia a emissione di positroni (PET), la risonanza magnetica funzionale (fMRI), la tomografia a emissione di fotone singolo (SPECT).
La simulazione nel contesto forense è un fenomeno complesso e sfuggente, che richiede attenzione, cautela, prudenza, competenza, professionalità, etica, collaborazione, integrazione, verifica, valutazione, ricerca, da parte di tutti gli operatori coinvolti nel processo giudiziario.
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