venerdì 14 novembre 2025

I prank: la nuova moda dei social che spopola tra i giovanissimi

I prank sono delle azioni o delle situazioni create appositamente per sorprendere, spaventare o umiliare qualcuno, spesso riprese e condivise su Internet. Alcuni prank possono essere innocui e divertenti, ma altri possono essere molto pesanti e dannosi, sia per chi li subisce che per chi li guarda. In questo articolo, analizzeremo le varie tipologie di prank, le loro motivazioni psicologiche e le loro conseguenze emotive.

Le tipologie di prank
I prank possono essere classificati in base al grado di violenza, alla natura della vittima e allo scopo dell’autore. Alcune tipologie di prank sono:
  • I prank leggeri, che consistono in piccoli scherzi o inganni, come nascondere un oggetto, fare una telefonata anonima o fingere una situazione imbarazzante. Questi prank sono generalmente accettati e tollerati, purché non siano ripetuti o eccessivi. Possono avere una funzione di gioco, di sfida o di ironia, e possono rafforzare il legame tra chi li fa e chi li riceve, se entrambi ne condividono il senso dell’umorismo.
  • I prank pesanti, che implicano una violazione della privacy, della sicurezza o della dignità della vittima, come mostrare scene violente o disgustose, simulare una minaccia o un pericolo, o esporre la vittima a situazioni umilianti o offensive. Questi prank sono spesso considerati inaccettabili e intollerabili, in quanto possono causare danni fisici, psicologici o sociali. Possono avere una funzione di aggressione, di dominio o di vendetta, e possono danneggiare il rapporto tra chi li fa e chi li subisce, se quest’ultimo non ne apprezza o non ne consente il contenuto.
  • I prank sociali, che coinvolgono persone estranee o ignare, come fingere di essere qualcun altro, creare situazioni bizzarre o paradossali, o provocare reazioni estreme o contrastanti. Questi prank sono spesso ambigui e controversi, in quanto possono essere interpretati come esperimenti sociali, come satire o come molestie. Possono avere una funzione di esplorazione, di critica o di provocazione, e possono generare interesse, curiosità o indignazione tra chi li guarda.

Le motivazioni psicologiche dei prank
I prank sono delle forme di comunicazione non verbale, che esprimono dei messaggi impliciti o espliciti tra chi li fa e chi li riceve. Secondo la psicologia, le motivazioni che spingono a fare o a guardare dei prank possono essere:
  • La ricerca di divertimento, di evasione o di novità, che porta a cercare o a creare delle situazioni che rompono la routine, che stimolano l’attenzione o che suscitano l’ilarità. Questa motivazione è tipica dei prank leggeri, che hanno lo scopo di intrattenere, di rilassare o di sorprendere.
  • La ricerca di potere, di controllo o di affermazione, che porta a cercare o a creare delle situazioni che dimostrano la propria superiorità, che mettono alla prova la propria abilità o che sfidano le convenzioni. Questa motivazione è tipica dei prank pesanti, che hanno lo scopo di intimidire, di impressionare o di ribellarsi.
  • La ricerca di conoscenza, di comprensione o di cambiamento, che porta a cercare o a creare delle situazioni che esplorano la realtà, che analizzano il comportamento o che influenzano l’opinione. Questa motivazione è tipica dei prank sociali, che hanno lo scopo di sperimentare, di criticare o di provocare.

Le conseguenze emotive dei prank
I prank sono delle esperienze emotive che provocano delle reazioni psicofisiologiche e cognitive in chi li subisce o in chi li guarda. Secondo la psicologia, le conseguenze emotive dei prank possono essere:
  • Le emozioni positive, come il piacere, la gioia o la soddisfazione, che si manifestano quando il prank è percepito come divertente, gradevole o appagante. Queste emozioni sono associate a una maggiore produzione di endorfine e ossitocina, neurotrasmettitori che favoriscono il benessere e il legame sociale. Queste emozioni sono tipiche dei prank leggeri, che generano risate, allegria o gratitudine.
  • Le emozioni negative, come la paura, la rabbia o la vergogna, che si manifestano quando il prank è percepito come spaventoso, fastidioso o umiliante. Queste emozioni sono associate a una maggiore produzione di adrenalina e cortisolo, ormoni che attivano lo stress e la difesa. Queste emozioni sono tipiche dei prank pesanti, che generano ansia, ostilità o depressione.
  • Le emozioni miste, come la sorpresa, la curiosità o la confusione, che si manifestano quando il prank è percepito come insolito, intrigante o ambiguo. Queste emozioni sono associate a una maggiore attivazione del sistema limbico e della corteccia prefrontale, aree cerebrali che regolano l’emozione e il pensiero. Queste emozioni sono tipiche dei prank sociali, che generano stupore, interesse o perplessità.
I prank sono dei fenomeni complessi e variabili, che possono avere effetti positivi o negativi, a seconda della tipologia, della motivazione e della conseguenza emotiva. Per evitare che i prank diventino fonte di abuso, è importante rispettare alcune regole etiche, come:
  • Non fare o non guardare dei prank che violano la legge, la morale o i diritti umani.
  • Non fare o non guardare dei prank che causano danni fisici, psicologici o sociali a persone vulnerabili, come bambini, anziani o disabili.
  • Non fare o non guardare dei prank che offendono, discriminano o umiliano persone per motivi di genere, etnia, religione o orientamento sessuale.
  • Non fare o non guardare dei prank che inducono a comportamenti pericolosi, illegali o immorali, come la violenza, la droga o il furto.
  • Non fare o non guardare dei prank che si basano su falsità, inganni o manipolazioni, come le fake news, le bufale o le truffe.

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