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La natura ci fa sentire bene: il ruolo del cervello nell’esperienza estetica


Chi non ha mai provato un senso di meraviglia e di benessere di fronte alla vista di un paesaggio naturale, come il mare, la montagna, il deserto o il tramonto? La natura ha il potere di affascinarci e di farci sentire connessi con essa, ma come spiegare questo fenomeno dal punto di vista scientifico? Cosa succede nel nostro cervello quando osserviamo la bellezza della natura?
Un team di ricercatori del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics di Francoforte ha cercato di rispondere a queste domande, conducendo uno studio pubblicato nel giornale scientifico Frontiers in Human Neuroscience. Gli autori hanno sottoposto 24 volontari a una risonanza magnetica funzionale, una tecnica di imaging biomedico che permette di misurare l’attività cerebrale in risposta a diversi stimoli. In particolare, i partecipanti dovevano osservare delle immagini e dei video di paesaggi naturali, variando il grado di bellezza e di complessità degli stessi.
I risultati hanno mostrato che l’osservazione di paesaggi naturali molto belli, rispetto a quelli meno belli o artificiali, attiva delle aree del cervello che sono coinvolte nell’elaborazione delle emozioni, come l’insula, l’amigdala e il nucleo accumbens. Queste aree sono responsabili della valutazione affettiva degli stimoli, della generazione di sensazioni piacevoli e della motivazione a ricercare le fonti di gratificazione. In altre parole, il nostro cervello riconosce la bellezza della natura e ci fa sentire bene, spingendoci a cercare di nuovo queste esperienze.
Lo studio suggerisce che il nostro cervello ha una predisposizione innata ad apprezzare la bellezza della natura, probabilmente derivata da un’evoluzione adattativa che ci ha portato a preferire gli ambienti favorevoli alla nostra sopravvivenza. Inoltre, lo studio evidenzia che la bellezza della natura ha un effetto benefico sul nostro benessere psicologico e fisico, in quanto riduce lo stress, aumenta la felicità e migliora la salute.
Queste scoperte hanno importanti implicazioni per la nostra vita quotidiana, soprattutto in un’epoca in cui siamo sempre più esposti a stimoli artificiali e stressanti, che possono compromettere il nostro equilibrio mentale e corporeo. Per questo, gli autori raccomandano di dedicare più tempo al contatto con la natura, sia in modo diretto, sia attraverso immagini e video, per godere dei suoi effetti positivi sul nostro cervello e sul nostro umore. 
Come diceva il filosofo Ralph Waldo Emerson: “La natura è una medicina universale per l’anima”.

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