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Risvegli notturni: cause e rimedi

Ti capita spesso di svegliarti nel cuore della notte e di non riuscire più a riaddormentarti? Se la risposta è sì, sappi che non sei il solo. I risvegli notturni sono un fenomeno molto comune, che può avere diverse origini e conseguenze. In questo articolo, vedremo quali sono le principali cause psicologiche e neuropsicologiche dei risvegli notturni e quali sono i modi più efficaci per porvi rimedio.

Cause fisiologiche dei risvegli notturni
Oltre alle cause psicologiche, ci sono anche delle cause fisiologiche, cioè legate al funzionamento del nostro cervello e del nostro sistema nervoso, che possono provocare dei risvegli notturni. Tra queste, possiamo menzionare:
  • L’apnea ostruttiva del sonno: si tratta di un disturbo respiratorio, in cui le vie aeree si ostruiscono parzialmente o totalmente durante il sonno, causando delle pause nella respirazione. Queste pause possono durare da pochi secondi a qualche minuto e possono ripetersi più volte durante la notte. Ogni volta che si verifica una pausa respiratoria, il cervello invia un segnale di allarme, che ci fa svegliare per riprendere a respirare. L’apnea ostruttiva del sonno può essere associata a fattori come l’obesità, il fumo, l’alcol, il reflusso gastroesofageo o le anomalie anatomiche delle vie aeree.
  • La sindrome delle gambe senza riposo: si tratta di un disturbo neurologico, in cui si avverte una sensazione spiacevole alle gambe, come formicolio, prurito, bruciore o dolore, che si manifesta soprattutto quando si è a riposo o si cerca di addormentarsi. Questa sensazione provoca il bisogno irrefrenabile di muovere le gambe, per alleviare il fastidio. La sindrome delle gambe senza riposo può essere causata da una carenza di ferro, da una disfunzione dei neurotrasmettitori dopaminergici, da una predisposizione genetica o da altri fattori.
  • I disturbi del ritmo circadiano: si tratta di alterazioni del ciclo sonno-veglia, dovute a una disincronia tra il nostro orologio biologico interno e gli stimoli ambientali esterni, come la luce e il buio. Questi disturbi possono essere causati da fattori come il jet-lag, il lavoro a turni, l’uso eccessivo di dispositivi elettronici, l’invecchiamento o alcune patologie. I disturbi del ritmo circadiano possono portare a difficoltà di addormentamento, a risvegli precoci o frequenti, a sonnolenza diurna o a insonnia.
Cause psicologiche dei risvegli notturni
Il sonno è un processo fisiologico, ma anche psicologico. Il nostro stato d’animo, le nostre emozioni, i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni possono influenzare la qualità e la quantità del nostro riposo. Tra le cause psicologiche più frequenti dei risvegli notturni, possiamo citare:
  • Lo stress: quando siamo sottoposti a situazioni di tensione, ansia o paura, il nostro organismo produce degli ormoni, come il cortisolo e l’adrenalina, che ci mettono in uno stato di allerta e di attivazione. Questo può rendere difficile addormentarsi o mantenere un sonno profondo e continuo.
  • La depressione: il disturbo depressivo è caratterizzato da una perdita di interesse e di piacere per le attività quotidiane, da un senso di tristezza e di vuoto, da una bassa autostima e da una scarsa motivazione. Questi sintomi possono alterare il ritmo circadiano, cioè il ciclo naturale di sonno e veglia, e portare a risvegli notturni o a una sensazione di stanchezza al mattino.
  • I traumi: eventi traumatici, come incidenti, violenze, lutti o abusi, possono lasciare delle tracce profonde nella nostra psiche e nel nostro corpo. Queste tracce possono riemergere durante il sonno, sotto forma di incubi, sogni angoscianti o flash-back, che ci fanno svegliare di soprassalto e ci impediscono di rilassarci nuovamente.
Rimedi per i risvegli notturni
I risvegli notturni possono avere delle conseguenze negative sulla nostra salute fisica e mentale, come stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, calo delle difese immunitarie, aumento del rischio di malattie cardiovascolari, metaboliche, cognitive e psichiatriche. Per questo, è importante cercare di prevenirli o di porvi rimedio, seguendo alcuni consigli pratici:
  • Mantenere una buona igiene del sonno: si tratta di adottare delle abitudini sane che favoriscono il sonno, come andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, evitare caffeina, alcol e nicotina nelle ore serali, creare un ambiente confortevole, silenzioso e buio nella camera da letto, evitare di guardare la TV, il computer o il cellulare prima di dormire, praticare attività fisica regolare, ma non troppo vicino all’ora di andare a letto, rilassarsi con tecniche di respirazione, meditazione o musica dolce prima di coricarsi.
  • Consultare un medico: se i risvegli notturni sono frequenti e persistenti, e non si risolvono con i rimedi naturali, può essere utile consultare un medico, per escludere la presenza di eventuali patologie che possono interferire con il sonno, come l’apnea ostruttiva del sonno, la sindrome delle gambe senza riposo, i disturbi del ritmo circadiano o altre condizioni mediche. Il medico potrà prescrivere degli esami specifici, come la polisonnografia, per valutare la qualità e la quantità del sonno, e indicare la terapia più adeguata, che può includere farmaci, dispositivi, integratori o altri trattamenti.
  • Rivolgersi a uno psicologo: se i risvegli notturni sono legati a cause psicologiche, come lo stress, la depressione, i traumi o altri problemi emotivi, può essere utile rivolgersi a uno psicologo, per affrontare le fonti di disagio e trovare delle strategie di coping efficaci. Lo psicologo potrà offrire un sostegno emotivo, una valutazione psicodiagnostica, una psicoterapia individuale o di gruppo, a seconda delle esigenze e delle preferenze del paziente.
Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a contattarmi. Ti auguro una buona giornata e un buon sonno. 

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