In questo articolo esploreremo come si sviluppano questi schemi, perché diventano così radicati e in che modo modellano il nostro comportamento e le nostre relazioni.
Cosa sono gli schemi mentali e perché sono così potenti?
Gli schemi mentali sono come delle "lenti invisibili"
attraverso cui interpretiamo la realtà. Si sviluppano nei primi anni di vita e
influenzano ciò che pensiamo di noi stessi, degli altri e del mondo.
Ad esempio:
- Se da bambino sei
stato spesso criticato, potresti sviluppare uno schema di difettosità,
convincendoti di non essere abbastanza bravo.
- Se hai avuto
genitori emotivamente distanti, potresti interiorizzare lo schema di deprivazione
emotiva, credendo che nessuno sarà mai davvero presente per te.
- Se sei cresciuto in
un ambiente imprevedibile o instabile, potresti sviluppare lo schema di abbandono,
portandoti a temere costantemente che le persone a cui tieni ti lascino.
Questi schemi non sono semplici pensieri passeggeri, ma convinzioni profonde che condizionano le nostre scelte, le relazioni e le emozioni.
L’infanzia: il terreno fertile per la formazione degli schemi
Durante l’infanzia, il cervello è estremamente plastico e assorbe
esperienze, emozioni e dinamiche familiari. In particolare, ci sono cinque
bisogni emotivi fondamentali che, se non vengono soddisfatti, danno origine alGli
schemi negativi:
- Sicurezza e
stabilità – Avere genitori presenti e affidabili, che danno un senso
di protezione e prevedibilità.
- Amore e
accettazione – Sentirsi amati, valorizzati e supportati nelle proprie
emozioni.
- Autonomia e
competenza – Sviluppare fiducia nelle proprie capacità e indipendenza.
- Espressione di sé
– Essere liberi di comunicare i propri pensieri ed emozioni senza paura di
essere giudicati.
- Limiti e
autodisciplina – Ricevere regole equilibrate che insegnano il rispetto
e la gestione delle frustrazioni.
Quando uno o più di questi bisogni non vengono soddisfatti, il bambino
sviluppa schemi maladattivi che lo accompagneranno nella vita adulta.
Esempi di esperienze infantili che creano schemi disfunzionali
🔹 Genitori imprevedibili o assenti →
Schema di abbandono (paura di perdere le persone care).
🔹 Critiche costanti o umiliazioni →
Schema di difettosità (sensazione di non essere abbastanza).
🔹 Eccessivo controllo o protezione →
Schema di dipendenza (sensazione di non farcela da soli).
🔹 Regole troppo rigide e perfezionismo
→ Schema di standard inflessibili (bisogno di essere sempre perfetti).
🔹 Mancanza di affetto e vicinanza emotiva
→ Schema di deprivazione emotiva (sensazione di essere invisibili o non
amati).
Come gli schemi si radicano nella vita adulta
Gli schemi formati nell’infanzia diventano la nostra “verità” interiore
e si autoalimentano nel tempo. Questo accade attraverso tre meccanismi
principali:
- Resa allo schema
- Agiamo in modo da
confermare lo schema, anche se ci fa soffrire.
- Es. Se abbiamo lo
schema di fallimento, evitiamo nuove sfide per paura di fallire,
rinforzando così l’idea di non essere capaci.
- Evitamento dello
schema
- Cerchiamo di
sfuggire alle emozioni negative legate allo schema, evitando certe
situazioni.
- Es. Se abbiamo lo
schema di esclusione sociale, evitiamo gruppi o eventi per paura
di sentirci fuori posto.
- Contrattacco allo
schema
- Reagiamo in modo
opposto allo schema, ma in maniera estrema e poco equilibrata.
- Es. Chi ha lo
schema di sottomissione può diventare iper-assertivo e
autoritario, per evitare di sentirsi dominato.
💡 Esempio pratico
Marco ha sviluppato uno schema di abbandono perché i suoi
genitori erano emotivamente distanti. Ora, da adulto:
- Resa →
Sceglie partner che lo fanno sentire insicuro, confermando la sua paura.
- Evitamento →
Evita le relazioni serie per non rischiare di essere abbandonato.
- Contrattacco
→ Diventa geloso e controllante, soffocando il partner.
Questi meccanismi fanno sì che lo schema rimanga attivo e si rafforzi
nel tempo.
Come iniziare a modificare i propri schemi
Il primo passo per cambiare un paura è diventarne consapevoli.
Ecco alcune domande che possono aiutarti a identificare i tuoi schemi:
- Quali situazioni mi
fanno soffrire ripetutamente?
- Quali pensieri
negativi su di me e sugli altri si ripetono spesso?
- C’è un tema comune
nei miei problemi relazionali o lavorativi?
- Quali emozioni si
attivano con più intensità nelle situazioni difficili?
💡 Esercizio pratico
📖 Diario delle trappole
Ogni sera, scrivi tre episodi della giornata in cui hai reagito emotivamente in modo intenso. Analizza se dietro c’è uno schema attivo e prova a ipotizzare la sua origine.

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