lunedì 11 marzo 2024

Neuroni specchio: cosa sono e a cosa servono

I neuroni specchio sono una classe di neuroni che si occupa di elaborare gli stimoli motori e che si attivano quando compiamo o osserviamo le azioni altrui. In questo modo, il neurone “riflette” il comportamento del modello osservato, proprio come se l’osservatore stesse agendo a sua volta. Queste cellule sono presenti nel cervello umano, dei primati e degli uccelli. Ma quali sono le funzioni dei neuroni specchio? Come sono stati scoperti? E quali sono le implicazioni pratiche della loro esistenza?

Le funzioni dei neuroni specchio
La funzione del sistema specchio negli esseri umani è oggetto di discussione. Ad oggi non si conoscono modelli univocamente accettati che descrivano come l’attività dei neuroni specchio possa supportare le funzioni cognitive. Tuttavia, alcuni ricercatori ipotizzano che i sistemi specchio possano simulare le azioni osservate, e quindi contribuire alla “theory of mind skills” (teoria delle abilità mentali), cioè la capacità di attribuire stati mentali a se stessi e agli altri. Altri mettono in relazione i neuroni specchio con le abilità linguistiche, sostenendo che essi possano facilitare l’acquisizione del linguaggio e la comunicazione non verbale. Infine, alcuni neuroscienziati, come Marco Iacoboni, sostengono che i neuroni specchio costituiscano la base neurale della capacità emotiva di empatia, cioè la capacità di condividere e comprendere le emozioni altrui.

La scoperta dei neuroni specchio
I neuroni specchio sono stati scoperti negli anni '80 e '90 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma, guidati da Giacomo Rizzolatti. Essi posizionarono degli elettrodi nella corteccia premotoria ventrale del macaco, per studiare i neuroni specializzati nel controllo della mano e della bocca. Durante ogni esperimento, i ricercatori permisero alla scimmia di raggiungere pezzi di cibo e registrarono l’attività dei singoli neuroni. Con loro sorpresa, scoprirono che alcuni di questi neuroni si attivavano non solo quando la scimmia compiva certe azioni, ma anche quando essa vedeva compiere da altri le stesse azioni. Successivamente, utilizzando la risonanza magnetica funzionale, la stimolazione magnetica transcranica e l’elettroencefalografia, si è dimostrato che nel cervello umano esiste un sistema analogo, cioè una sincronia tra azione e osservazione.

Le implicazioni pratiche dei neuroni specchio
La scoperta dei neuroni specchio ha aperto nuove prospettive di ricerca e di applicazione in diversi ambiti, come la psicologia, la pedagogia, la medicina, la riabilitazione, la robotica e l’intelligenza artificiale. Ad esempio, si è ipotizzato che i neuroni specchio possano essere coinvolti in alcuni disturbi dello sviluppo, come l’autismo, che si caratterizza per una compromissione delle abilità sociali e comunicative. Inoltre, si è pensato di sfruttare i neuroni specchio per favorire l’apprendimento e la memoria, attraverso la ripetizione mentale o fisica di un’azione osservata. Infine, si è cercato di riprodurre il funzionamento dei neuroni specchio in sistemi artificiali, come i robot, per renderli più capaci di interagire con gli esseri umani e con l’ambiente.

Nessun commento:

Posta un commento