Il lavoro è una parte importante della nostra vita, che ci permette di guadagnare, di crescere, di realizzarci. Ma il lavoro non è tutto, non è la nostra vita, non è la nostra felicità. A volte, però, ci lasciamo coinvolgere troppo dal lavoro, ci identifichiamo con esso, dipendiamo da esso. Questo può portare a conseguenze negative, per la nostra salute, per le nostre relazioni e addirittura per la nostra stessa performance lavorativa.
Investire emotivamente sul lavoro ti stressa
Investire emotivamente sul lavoro significa attribuire al lavoro un valore eccessivo, una rilevanza eccessiva, una priorità eccessiva. Significa legare il proprio benessere, la propria autostima, la propria identità al lavoro.
Investire emotivamente sul lavoro ti stressa, perché ti rende vulnerabile, ansioso, insicuro. Ti fa sentire sotto pressione, in competizione, in conflitto e questo ti fa perdere il senso della misura, del limite, del equilibrio.
Investire emotivamente sul lavoro ti isola
Investire emotivamente sul lavoro significa dedicare al lavoro tutto il tempo, tutta l’energia, tutta l’attenzione. Questo porta a trascurare gli altri aspetti della vita, come la famiglia, gli amici, gli hobby, il tempo libero. Investire emotivamente sul lavoro significa isolarsi dagli altri, chiudersi in se stessi, rinchiudersi nel proprio mondo. Ti fa perdere il contatto, la comunicazione, la condivisione. Ti isola, perché ti fa perdere l’affetto, il sostegno, la complicità. Ti isola, perché ti fa perdere la ricchezza, la varietà, la bellezza della vita.
Investire emotivamente sul lavoro ti delude
Investire emotivamente sul lavoro significa avere delle aspettative elevate, irrealistiche, incoerenti, pretendere dal lavoro più di quello che può dare, più di quello che merita, più di quello che serve. Investire emotivamente sul lavoro significa dipendere dal lavoro per la propria felicità, per il proprio successo, per il proprio valore. Investire emotivamente sul lavoro ti delude, perché ti espone al rischio, al fallimento, alla frustrazione.
Come smettere di investire emotivamente sul lavoro e creare la propria felicità
Smettere di investire emotivamente sul lavoro e creare la propria felicità è possibile, ma richiede consapevolezza, distacco, equilibrio. Ecco alcuni suggerimenti per smettere di investire emotivamente sul lavoro e creare la propria felicità:
- Sii consapevole del tuo ruolo: rifletti sul tuo ruolo lavorativo, su cosa ti richiede, su cosa ti offre, su cosa ti appaga. Rifletti su quali sono i tuoi obiettivi, i tuoi compiti, i tuoi limiti. Sii consapevole del tuo ruolo, di quali sono i tuoi diritti, i tuoi doveri, i tuoi confini.
- Sii distaccato dal tuo lavoro: non identificarti con il tuo lavoro, non dipendere dal tuo lavoro, non confondere il tuo lavoro con la tua vita. Non legare il tuo benessere, la tua autostima, la tua identità al lavoro.
- Sii equilibrato nella tua vita: dedica al lavoro il tempo, l’energia, l’attenzione necessari, ma non eccessivi, non esclusivi, non ossessivi. Cura gli altri aspetti della vita, come la famiglia, gli amici, gli hobby, il tempo libero. Apri la tua mente, il tuo cuore, il tuo spirito ad altre fonti di soddisfazione, di apprezzamento, di riconoscimento.
Spero che anche questo articolo ti sia piaciuto ma, soprattutto, che ti sia utile.
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