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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

Cosa fare se non ti piace il tuo nuovo lavoro

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Trovare un nuovo lavoro può essere emozionante, ma cosa succede se, una volta iniziato, ti rendi conto che non è come te lo aspettavi? Sentirsi delusi o insoddisfatti è più comune di quanto si pensi, ma ci sono modi per affrontare questa situazione con calma e consapevolezza. Ecco alcuni passi da seguire se non ti piace il tuo nuovo lavoro. Analizza le tue sensazioni Prima di prendere decisioni drastiche, fermati e rifletti. È normale sentirsi sopraffatti o spaesati nei primi giorni o settimane di un nuovo lavoro. Chiediti: “Cosa non mi piace esattamente?” Potrebbe trattarsi di qualcosa di temporaneo, come la fase di adattamento, o di problemi più profondi. Parla con il tuo supervisore Se hai identificato specifiche difficoltà, considera di parlarne con il tuo responsabile. Essere aperti e trasparenti può aiutare a trovare soluzioni. Ad esempio, se il carico di lavoro è eccessivo o se non hai ricevuto una formazione adeguata, il tuo supervisore potrebbe essere in grado di interve...

Stress lavorativo: come gestirlo e aumentare la produttività

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Il lavoro può essere una fonte significativa di stress, che a sua volta può influire negativamente sulla produttività e sul benessere generale. Gestire lo stress in modo efficace è essenziale per mantenere un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale, e per migliorare la propria efficienza. Ecco alcuni consigli pratici per affrontare lo stress lavorativo e aumentare la produttività. 1. Identificare le cause dello stress Il primo passo per gestire lo stress è capire cosa lo causa. Potrebbero essere scadenze strette, carichi di lavoro eccessivi, conflitti con i colleghi o mancanza di controllo sul proprio lavoro. Prendere nota di queste fonti di stress può aiutarti a sviluppare strategie mirate per affrontarle. 2. Gestione del tempo Organizzare il proprio tempo in modo efficiente è fondamentale per ridurre lo stress. Usa strumenti come agende, liste di cose da fare e app di gestione del tempo per pianificare le attività quotidiane. Suddividi i compiti grandi in attività più picco...

Affrontare la paura del buio: consigli della psicologia

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La paura del buio è una delle paure più diffuse e coinvolge non solo i bambini ma anche gli adulti.   Ma da cosa origina questa paura? Quali sono le sue cause e conseguenze? E quali solo le strategie per affrontarla ed eliminarla? In questo articolo, esploreremo queste domande basandoci su ricerche e teorie psicologiche. La paura del buio è innata Evoluzionisticamente, la paura del buio è innata e ha una funzione adattiva, utile alla sopravvivenza. Il buio è associato al pericolo, all'ignoto e al mistero, stimolando la nostra immaginazione e facendoci percepire minacce inesistenti o esagerate. Questa paura rende più attenti e prudenti, spingendoci a cercare la protezione della luce e della compagnia. Tuttavia, la paura del buio varia in base all'età, alla personalità, alle esperienze e al contesto individuale. La paura del buio nei bambini Nei bambini, la paura del buio è comune e si manifesta soprattutto tra i 3 e i 6 anni durante lo sviluppo della fantasia e della rappresent...

I Big Five della personalità: scopri il tuo profilo psicologico

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I l modello dei Big Five è uno dei più riconosciuti e utilizzati in psicologia per descrivere la personalità umana. Esso si basa su cinque dimensioni principali, che rappresentano un'ampia gamma di tratti e comportamenti. Scoprire il proprio profilo psicologico attraverso i Big Five può fornire preziose informazioni su come percepiamo noi stessi e come interagiamo con il mondo. 1. Apertura mentale (Openness)  L'apertura mentale si riferisce alla capacità di essere aperti a nuove esperienze, idee e cambiamenti. Le persone con un alto livello di apertura sono curiose, creative e disposte a esplorare l'ignoto. Amano l'arte, la cultura e sono spesso interessate a scoprire nuovi orizzonti. Al contrario, chi ha un basso livello di apertura tende a preferire la routine, è più tradizionalista e meno incline a prendere rischi. 2. Coscienziosità (Conscientiousness)  La coscienziosità riguarda la capacità di essere organizzati, disciplinati e orientati agli obiettivi. Le persone c...

DSA: quanti e quali sono?

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I DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) non sono un sintomo di intelligenza ridotta o di mancanza di impegno, ma sono causati da differenze nella modalità di elaborazione delle informazioni nel cervello. Ecco alcuni dei principali disturbi dell'apprendimento: Dislessia: è un disturbo dell'apprendimento legato alla lettura. Le persone con dislessia possono avere difficoltà a leggere, riconoscere parole e comprenderne il significato. Possono scambiare le lettere all'interno di una parola o avere problemi nel collegare i suoni alle lettere. Disgrafia: è un disturbo dell'apprendimento legato alla scrittura. Le persone con disgrafia possono avere difficoltà a scrivere in modo leggibile e coordinato. Possono avere problemi nel tenere la penna correttamente o nella formazione delle lettere. Disortografia: è un disturbo dell'apprendimento legato all'ortografia. Le persone con disortografia possono avere difficoltà a scrivere correttamente le parole, commettend...

Influenza sociale: perché facciamo quello che fanno gli altri?

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L'influenza sociale è un fenomeno complesso che può essere osservato in molte situazioni quotidiane. Ma perché siamo così inclini a seguire il comportamento degli altri? Ci sono diverse ragioni psicologiche alla base di questo comportamento. Bisogno di appartenenza Una delle motivazioni principali è il nostro innato bisogno di appartenenza. Essere parte di un gruppo e sentirsi accettati dagli altri è essenziale per il nostro benessere psicologico. Fin dalla nascita, gli esseri umani cercano connessioni sociali per sentirsi sicuri e supportati. Seguire le norme e i comportamenti del gruppo può quindi garantire l'accettazione sociale. Conformismo e pressione dei pari Il conformismo è la tendenza ad adeguarsi alle opinioni, agli atteggiamenti e ai comportamenti degli altri. Questo può essere influenzato dalla pressione dei pari, che è particolarmente forte durante l'adolescenza. Gli adolescenti, in particolare, sono molto sensibili al giudizio dei loro coetanei e spesso si c...

La mente come computer: come funziona il nostro pensiero?

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L'analogia tra la mente umana e un computer è stata utilizzata a lungo per cercare di spiegare il funzionamento del nostro pensiero. Sebbene questa comparazione non sia perfetta, offre un utile punto di partenza per comprendere i processi cognitivi. Elaborazione delle informazioni  Proprio come un computer, la nostra mente elabora le informazioni. Quando riceviamo stimoli dall'ambiente, il nostro cervello li processa, li interpreta e risponde di conseguenza. Questa elaborazione avviene in più fasi, simili a quelle di un computer: Input:  Raccogliamo informazioni attraverso i nostri sensi (vista, udito, tatto, olfatto e gusto). Questi dati sensoriali sono come gli input che un computer riceve da tastiera, mouse o altri dispositivi. Elaborazione:  Il nostro cervello interpreta e analizza le informazioni ricevute. Questo processo coinvolge diverse aree cerebrali e può essere paragonato alla CPU di un computer che elabora i dati in base alle istruzioni del software. Memoria: ...

Hai perso il lavoro? Ecco cosa fare.

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Perdere il lavoro è una situazione difficile da affrontare, che può generare stress, ansia, depressione, senso di colpa, rancore e paura del futuro. Tuttavia, non bisogna lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dalla rassegnazione, ma cercare di reagire in modo proattivo e resiliente. Ecco alcuni consigli su cosa fare se ci si ritrova improvvisamente senza lavoro: Richiedi le prestazioni di sostegno al reddito Se hai diritto a ricevere degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, la disoccupazione, il reddito di cittadinanza, ecc., fai subito domanda presso gli enti competenti, come l’INPS, l’INAIL, il Centro per l’Impiego, ecc. Questo ti permetterà di avere una fonte di reddito temporanea, che ti aiuterà a coprire le spese essenziali e a mantenere una certa dignità. Rivisita il tuo budget Se hai perso il lavoro, è probabile che il tuo reddito sia diminuito o cessato del tutto. Per questo, è importante che tu riesamini il tuo budget, e che cerchi di ridurre le spese s...

Gli effetti della meditazione sulla mente e sul cervello: gli ultimi studi di neuropsicologia

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La meditazione è una pratica millenaria che sta acquisendo sempre più rilevanza nella comunità scientifica e nella società moderna. la ricerca ha dimostrato che questa pratica può avere effetti benefici sulla salute mentale e fisica, e sempre più persone si stanno avvicinando alla meditazione per migliorare la loro qualità di vita. In questo articolo, esploreremo gli effetti della meditazione sulla mente e sul cervello, concentrandoci su studi di neuroimaging e neuropsicologia. La scienza dietro la meditazione Uno dei modi per allenare le funzioni cognitive e stimolare la plasticità del cervello è attraverso la pratica della meditazione. Studi di neuroscienze hanno dimostrato che la meditazione può indurre modifiche sia neurofisiologiche che psicologiche che possono portare a benefici significativi per la salute mentale e fisica delle persone (Davidson e McEwen, 2012). Esplorando il cervello durante la meditazione Grazie alla neuroimaging, gli scienziati hanno potuto studiare la rete c...

Come riconoscere i segnali di allarme per la salute mentale

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Riconoscere i segnali di allarme per la salute mentale è fondamentale per intervenire tempestivamente e prevenire l’evoluzione verso condizioni più gravi. Ecco alcuni segnali di allarme comuni: Continua sensazione di stanchezza e mancanza di energia : sentirsi costantemente stanchi senza una ragione apparente può essere un segno di malessere psichico. Difficoltà a dormire : problemi come l’insonnia o il dormire troppo possono indicare stress o ansia. Procrastinazione : rimandare continuamente compiti o decisioni può essere un segno di disagio psichico. Somatizzazione : esperire sintomi fisici, come mal di testa o dolori allo stomaco, senza una causa medica evidente può essere un segnale di stress psicologico. Più conflitti interpersonali : un aumento dei conflitti con amici, familiari o colleghi può indicare tensione emotiva. Isolamento : ritirarsi dalla vita sociale e preferire la solitudine può essere un segno di depressione o ansia. Consumo problematico di sostanze : l’uso eccessivo...

Pregiudizi e stereotipi: come sfidare le nostre convinzioni più profonde.

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I pregiudizi e gli stereotipi sono idee e convinzioni che sviluppiamo inconsapevolmente e che possono influenzare negativamente il modo in cui vediamo noi stessi e gli altri. Sfida questi schemi di pensiero è un passo essenziale per crescere come individui e creare una società più equa e inclusiva. Comprendere i pregiudizi e gli stereotipi I pregiudizi sono giudizi o opinioni formati in assenza di una conoscenza completa o imparziale. Gli stereotipi, d'altra parte, sono credenze generalizzate su un gruppo di persone che vengono applicate a ogni membro di quel gruppo, indipendentemente dalle caratteristiche individuali. Entrambi possono essere consci o inconsci e influenzare le nostre azioni e decisioni. Le radici dei pregiudizi e degli stereotipi Questi schemi di pensiero si sviluppano a causa di vari fattori, tra cui: Esperienze personali: Le esperienze che viviamo possono influenzare le nostre opinioni e credenze sugli altri. Influenza sociale: I media, la cultura e le person...

10 frasi tipiche di una cultura aziendale tossica

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Riconoscere una cultura aziendale tossica non è sempre semplice, ma le parole usate dai dirigenti e dai colleghi possono essere un indizio chiave. Alcune frasi, ripetute frequentemente, possono rivelare atteggiamenti dannosi e una mancanza di rispetto per i dipendenti. Ecco dieci frasi che dovrebbero farti drizzare le antenne. “Qui si fa così, punto e basta” Questa frase indica un ambiente rigido e poco incline al cambiamento o all’ascolto delle idee dei dipendenti. Una cultura che non valorizza l’innovazione rischia di soffocare la creatività e il coinvolgimento. “Siamo una grande famiglia” Anche se può sembrare accogliente, questa frase spesso maschera una mancanza di confini chiari tra vita lavorativa e privata, con aspettative irrealistiche di disponibilità costante. “Se non ti sta bene, la porta è lì” Un classico esempio di atteggiamento punitivo e di scarso interesse nel risolvere i problemi. Questo approccio crea un clima di paura e insicurezza. “Devi essere fortunato a...

Decluttering: che cos'è e come farlo, liberandosi del superfluo

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Il decluttering è una pratica che consiste nell'eliminare il superfluo dalla propria vita, sia a livello materiale che mentale. Il termine decluttering deriva dall'inglese "to declutter", che significa sgombrare, mettere in ordine, fare spazio. Il decluttering ha lo scopo di semplificare la propria esistenza, riducendo lo stress, l'ansia, il disordine, e aumentando la serenità, la soddisfazione, l'armonia. Il decluttering si basa sul principio del minimalismo, ovvero vivere meglio con meno. Il minimalismo non è solo uno stile estetico, ma una filosofia di vita che invita a concentrarsi sull'essenziale, eliminando il superfluo. Il minimalismo non significa rinunciare a tutto, ma scegliere con cura ciò che si possiede, si fa, si pensa, in base al valore e all'utilità che ha per noi. Il decluttering può essere applicato a diversi ambiti della nostra vita, come la casa, il lavoro, il tempo libero, le relazioni, i pensieri, ecc. In questo articolo, vedremo ...