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La cattiveria: origine e rimedi


Molte persone si chiedono perché esista la cattiveria, soprattutto quando vedono o subiscono situazioni di violenza, ingiustizia o crudeltà. La cattiveria non è una qualità innata o immutabile, ma dipende da diversi fattori psicologici, sociali e ambientali.
Tra questi fattori, uno dei più importanti è il trauma, ovvero un’esperienza molto negativa che causa uno shock emotivo e cognitivo. Il trauma può derivare da eventi come abusi, maltrattamenti o abbandoni, che possono provocare delle profonde ferite nell’anima di chi le vive. Queste ferite possono scatenare sentimenti di rabbia, risentimento o paura verso gli altri, che possono portare a comportamenti cattivi. Chi ha vissuto un trauma può infatti tentare di vendicarsi, di difendersi o di dominare gli altri, senza curarsi delle conseguenze delle sue azioni.
Il trauma non è una scusa per la cattiveria, ma una spiegazione che può aiutare a capire le ragioni e le intenzioni di chi si comporta male. Il trauma può essere superato con il sostegno di una terapia psicologica, che può aiutare a elaborare il dolore, a guarire le ferite e a riacquistare la fiducia in se stessi e negli altri.
Il trauma può anche essere evitato con una maggiore attenzione e protezione verso i bambini e gli adolescenti, che sono i più esposti a vivere esperienze traumatiche.
Oltre al trauma, che è un’esperienza molto negativa che può causare delle ferite emotive e influenzare il comportamento delle persone, ci sono altri fattori che possono rendere una persona cattiva. Alcuni di questi fattori sono:
  • I modelli negativi: sono le persone che hanno un’influenza negativa su di noi, che ci insegnano a comportarci in modo egoistico, aggressivo o disonesto. Queste persone possono essere i nostri genitori, i nostri insegnanti, i nostri amici o i nostri idoli. Se non abbiamo altri riferimenti positivi, possiamo imitare i modelli negativi e adottare i loro valori.
  • Gli interessi personali: sono le motivazioni che ci spingono a perseguire i nostri obiettivi, a volte a scapito degli altri. Gli interessi personali possono essere legittimi, come il desiderio di realizzarsi, di essere felici o di aiutare gli altri. Ma possono anche essere illegittimi, come il desiderio di potere, di denaro o di fama. Se anteponiamo i nostri interessi personali a quelli degli altri, possiamo agire in modo cattivo.
  • La mancanza di contenimento emotivo e valori morali: è la difficoltà di regolare le proprie emozioni e di seguire dei principi etici. Le emozioni sono naturali e importanti, ma se non le gestiamo bene, possono portarci a reagire in modo impulsivo, irrazionale o violento. I valori morali sono i criteri che ci aiutano a distinguere il bene dal male, ma se non li abbiamo o non li rispettiamo, possiamo agire in modo immorale.
Questi sono alcuni dei fattori che possono influenzare la cattiveria delle persone, ma non sono gli unici. Ci sono anche altri aspetti, come la personalità, la cultura, la situazione o il contesto, che possono avere un ruolo. La cattiveria non è una caratteristica fissa o innata, ma dipende da molte variabili. Per questo, è possibile prevenirla, modificarla o contrastarla con l’educazione, la consapevolezza e la bontà.

Come porre un limite alla cattiveria altrui?
Questa è una domanda molto interessante e difficile, perché non esiste una risposta unica o semplice. La cattiveria delle persone dipende da molti fattori, come abbiamo visto prima, e non sempre è possibile cambiarla o eliminarla. Tuttavia, ci sono alcune cose che possiamo fare per cercare di rendere buona una persona cattiva, o almeno di limitare il suo impatto negativo sulla nostra vita. Ecco alcuni suggerimenti:
  • Provare a capire le cause della cattiveria. Spesso le persone cattive hanno subito delle esperienze negative, come traumi, abusi o rifiuti, che le hanno portate a sviluppare dei meccanismi di difesa o di compensazione. Questo non giustifica la loro cattiveria, ma può aiutarci a comprenderla meglio e a non prenderla sul personale.
  • Mostrare empatia e compassione. Anche se può sembrare difficile o impossibile, provare a mettersi nei panni di una persona cattiva può aiutarci a trovare dei punti di contatto o di dialogo. Mostrare empatia e compassione può anche avere un effetto positivo sulla persona cattiva, che potrebbe sentirsi meno sola, incompresa o minacciata.
  • Stabilire dei limiti e delle regole. Non dobbiamo permettere che una persona cattiva ci faccia del male o ci manchi di rispetto. Dobbiamo essere chiari e fermi nel comunicare i nostri bisogni, i nostri diritti e le nostre aspettative. Dobbiamo anche essere coerenti nel far rispettare i limiti e le regole che stabiliamo, senza lasciarci intimidire o manipolare.
  • Cercare il supporto di altre persone. Affrontare una persona cattiva da soli può essere molto stressante e faticoso. Per questo, è importante cercare il supporto di altre persone che ci vogliono bene e che ci possono aiutare a gestire le nostre emozioni e a trovare delle soluzioni. Queste persone possono essere i nostri amici, i nostri familiari, i nostri colleghi o anche dei professionisti, come uno psicologo o un mediatore.
  • Non rinunciare alla nostra bontà. Infine, è necessario cercare di mantenere la nostra bontà, la nostra gentilezza e la nostra generosità, anche di fronte alla cattiveria altrui. Non dobbiamo lasciarci contagiare dalla negatività o dalla rabbia, ma dobbiamo continuare a essere fedeli ai nostri valori e ai nostri principi.
La nostra bontà può essere una fonte di forza, di speranza e di ispirazione, per noi e per gli altri.

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