mercoledì 31 luglio 2024

Prudenza digitale: perché devi riflettere prima di condividere

In un’era dominata dalla comunicazione digitale, la prudenza digitale è una competenza essenziale. Questo articolo esplora l’importanza di valutare attentamente i contenuti prima di condividerli online, per assicurarsi che siano appropriati per un pubblico variegato e per evitare rimpianti futuri.
Prima di premere il pulsante “pubblica”, è fondamentale fare una pausa e riflettere: il contenuto che stiamo per condividere è adatto a tutti gli occhi? Potrebbe offendere o essere frainteso? È in linea con l’immagine che vogliamo proiettare di noi stessi?
Internet è un mosaico di culture, età e sensibilità. Ciò che è accettabile in un contesto può non esserlo in un altro. Prima di condividere, pensiamo se il nostro contenuto è rispettoso della diversità del nostro pubblico potenziale.
Una volta condiviso, un contenuto può diventare virale e sfuggire al nostro controllo. Chiediamoci: potremmo pentirci di questo post in futuro? Potrebbe avere ripercussioni sulla nostra vita personale o professionale?
La prudenza digitale non è solo una questione di buon senso, ma una forma di rispetto verso noi stessi e gli altri. 
Valutare attentamente i nostri contenuti prima di condividerli può prevenire malintesi e proteggere la nostra reputazione e, talvolta, persino la nostra libertà.

lunedì 29 luglio 2024

Sette strategie efficaci per mantenere la motivazione

Hai mai avuto quei giorni in cui sembra che la motivazione sia sparita nel nulla? Quelle giornate in cui il desiderio e l'energia per lavorare, studiare o perseguire i tuoi sogni sembrano completamente assenti? Non sei solo, perché tutti affrontano momenti simili di tanto in tanto.
La mancanza di motivazione può essere una sfida da superare, ma fortunatamente esistono strategie efficaci per riacquistare lo slancio e rimanere motivati anche quando sembra impossibile. In questo articolo, esploreremo sette modi per farlo.

1. Stabilisci una routine quotidiana e mantienila
Una delle strategie più potenti per mantenere alta la motivazione è stabilire una routine quotidiana. Che si tratti di svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, dedicare del tempo all'esercizio fisico o iniziare la giornata con un po' di lavoro al computer, una routine ben strutturata può aiutarti a rimanere in pista.
Il segreto sta nell'abitudine: quando ripeti le stesse attività giorno dopo giorno, diventano parte della tua routine e smettono di sembrare un compito faticoso. In tal modo, riduci lo stress associato a queste attività e scopri che non hai bisogno di sforzarti per portarle a termine. Se ti sembra difficile all'inizio, non preoccuparti, perché con il tempo diventerà un'abitudine solida.

2. Trova cose che ti appassionano
Quando la motivazione scarseggia, cerca di concentrarti su cose che veramente ti appassionano. Cerca un'area in cui sei già bravo o una disciplina che ti interessa. Trovare una passione personale può essere una potente fonte di motivazione intrinseca.
Forse hai un talento che non hai ancora sviluppato o sei affascinato da un campo specifico. Scopri cosa ti accende e sfruttalo per rimanere motivato.

3. Riformula il tuo modo di pensare
Se ti rendi conto che manchi di motivazione, prova a cambiare il tuo modo di pensare. Cerca di riformulare il tuo atteggiamento verso ciò che stai facendo, cercando un'angolazione diversa.
Da negativo a positivo: cambia i tuoi pensieri da negativi a positivi. Puoi anche cercare citazioni motivazionali online o utilizzare affermazioni positive per aiutarti a modificare il tuo stato mentale.
Le affermazioni, se utilizzate correttamente, possono essere strumenti potenti per la motivazione e la trasformazione mentale. Ripetendole con attenzione e respingendo i dubbi e i pensieri negativi, puoi aumentare la tua motivazione e migliorare il tuo atteggiamento.

4. Imposta una scadenza
Stabilire una scadenza può essere un grande catalizzatore per ritrovare la motivazione. Può aiutarti a rimanere focalizzato e darti un senso di realizzazione quando raggiungi il tuo obiettivo entro il termine prefissato.
Incorpora le scadenze nella tua vita, sia a breve che a lungo termine. Questo ti aiuterà a rispettare le promesse fatte a te stesso e a mantenere la tua determinazione nel portare a termine il lavoro o gli obiettivi che hai fissato.

5. Concentrati sui benefici
Quando ti senti smarrito e privo di motivazione, concentra la tua attenzione sui benefici che otterrai continuando a lavorare sui tuoi compiti, obiettivi o progetti. Visualizza te stesso godere dei vantaggi o rifletti su di essi.
Concentrarsi sui benefici sposta l'attenzione dai lati negativi e frustranti verso gli aspetti positivi e gratificanti. Questo può aiutarti a ritrovare la spinta necessaria per continuare.

6. Cambia il modo di fare le cose
Se non ti senti sufficientemente motivato, prova a cambiare il tuo approccio alle attività. Questo vale sia per il lavoro che per la routine quotidiana. L'adozione di un nuovo approccio può portare freschezza, entusiasmo ed energia nella tua vita.
Sperimenta nuovi metodi, nuovi modi di affrontare i problemi e nuove strategie per migliorare le tue prestazioni. Questo può rinvigorire la tua motivazione e darti nuovi punti di vista.

7. Risveglia la tua ambizione e il tuo desiderio
La motivazione è alimentata dall'ambizione e dal desiderio. Senza di essi, è difficile trovare la spinta per iniziare e portare a termine i tuoi obiettivi. Pertanto, un passo cruciale è risvegliare la tua ambizione e il tuo desiderio.
Chiediti cosa realmente desideri raggiungere e quali obiettivi vuoi perseguire. L'ambizione è ciò che ti fa muovere verso il successo, ma il desiderio è ciò che ti spinge a concludere l'opera.

La mancanza di motivazione può essere una sfida, ma con queste strategie, puoi superarla e rimanere concentrato sui tuoi obiettivi. Ricorda sempre che la motivazione può essere coltivata e mantenuta, anche quando sembra latitare. Scegli le strategie che funzionano meglio per te e continua a lavorare per mantenerla viva!

venerdì 26 luglio 2024

Depressione Postpartum: cosa fare

La nascita di un bambino è spesso associata a gioia, felicità e una cascata di emozioni positive. Tuttavia, per alcune donne, l'esperienza del postpartum può essere offuscata dalla depressione postpartum, un disturbo emotivo serio e spesso sottovalutato. Questa condizione colpisce molte neo-mamme, causando sintomi di tristezza intensa, ansia, disinteresse e fatica, che possono mettere a dura prova il rapporto madre-figlio e influenzare la qualità della vita. In questo articolo, esploreremo la depressione postpartum, i suoi sintomi, le cause sottostanti e le strategie per affrontare questa sfida delicata.

Che cos'è la depressione postpartum?
La depressione postpartum è un disturbo dell'umore che colpisce le donne dopo il parto. I sintomi possono variare da lievi a gravi e si sviluppano generalmente entro le prime settimane o mesi dopo il parto. Le mamme affette da depressione postpartum possono sperimentare un senso pervasivo di tristezza, fatica e perdita di interesse per le attività che una volta le facevano felici. Questa condizione può influenzare la capacità di prendersi cura del bambino e può causare sentimenti di inadeguatezza o colpa.

Cause e fattori di rischio
La depressione postpartum è una condizione complessa e le cause possono essere multifattoriali. Alcuni dei fattori di rischio includono:
  • Cambiamenti ormonali: dopo il parto, ci sono bruschi cambiamenti ormonali che possono influenzare l'equilibrio chimico del cervello e avere un impatto sulle emozioni.
  • Stress e fatica: la gestione delle richieste e delle responsabilità legate alla cura del neonato può essere estremamente faticosa e stressante.
  • Storia di disturbi dell'umore: le donne che hanno avuto episodi di depressione in passato o che hanno una storia familiare di disturbi dell'umore possono essere più vulnerabili alla depressione postpartum.
  • Mancanza di supporto sociale: il supporto sociale, compreso quello del partner e della famiglia, è fondamentale per il benessere emotivo della neo-mamma. La mancanza di un adeguato supporto può aumentare il rischio di depressione postpartum.
  • Immagini irrealistiche della maternità: le aspettative irrealistiche sulla maternità possono creare un divario tra la realtà e le aspettative, portando a sentimenti di sconforto e insuccesso.

Affrontare la depressione postpartum
La depressione postpartum è una condizione trattabile e il sostegno professionale è fondamentale. Ecco alcune strategie per affrontare la depressione postpartum:
  • Comunicazione: parlate apertamente con il vostro partner, familiari o amici di ciò che state vivendo. Il supporto e la comprensione possono fare la differenza.
  • Prendersi cura di se stesse: è importante che la vita di una donna divenuta madre non finisca con la nascita del bambino. Prendersi cura di se stesse e fondamentale per ritornare a stare bene.
  • Chiedere aiuto professionale: consultate uno specialista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per ottenere supporto emotivo e strategie per affrontare la depressione.
La depressione postpartum è un disturbo serio e comune che può avere un impatto significativo sulla vita di una neo-mamma e sul benessere del bambino. Riconoscere i sintomi e cercare aiuto sono passi fondamentali per affrontare questa sfida. Con il sostegno adeguato, la comprensione e il trattamento professionale, le mamme possono superare la depressione postpartum e costruire una relazione amorevole e soddisfacente con i propri figli.

mercoledì 24 luglio 2024

Psicologia dell'innamoramento: perché scegliamo proprio quella persona?

Se c'è un'emozione che ha sfidato la comprensione umana fin dall'alba dei tempi, è sicuramente l'amore. L'innamoramento, in particolare, è un'esperienza che può lasciarci senza parole e che spesso ci porta a chiederci: perché ci innamoriamo di una persona invece di un'altra? La scienza ha cercato di fornire alcune risposte a questa domanda tanto affascinante quanto misteriosa. In questo articolo, esploreremo alcune delle teorie psicologiche che cercano di spiegare le ragioni dietro l'innamoramento.

La teoria della similitudine familiare
Una delle spiegazioni proposte riguarda la nostra tendenza ad avvicinarci a persone che ci risultano familiari, specialmente per ciò che riguarda somiglianze con i nostri genitori. Questa similitudine ci offre un senso di sicurezza e protezione, rendendo l'altra persona più attraente e affascinante. 

La teoria della corrispondenza
Spesso ci innamoriamo di chi ha avuto esperienze simili alle nostre. Condividere gusti e valori ci permette di creare un legame profondo e di sperimentare un senso di condivisione con il nostro partner, fattori chiave per il nostro innamoramento.

La teoria dell'ammirazione
A volte ci sentiamo attratti da persone che possiedono qualità che noi desideriamo, ma che ci mancano. Questa teoria suggerisce che ci innamoriamo delle persone che ci appaiono complementari, e che possiedono ciò che vorremmo avere.

La teoria della chimica
Un po' di colpa viene attribuita alle reazioni chimiche che si verificano tra le persone, spesso scatenate dai famigerati "feromoni". Queste sostanze chimiche uniche rendono il nostro partner speciale e giocano un ruolo cruciale nella nostra scelta amorosa.
Ma quali sono i fattori che ci portano a innamorarci di una persona piuttosto che di un'altra?

1. Lo sguardo
La connessione visuale ha un ruolo fondamentale nell'innamoramento. Uno sguardo prolungato può accendere emozioni simili all'amore e all'empatia, creando un legame profondo tra due persone.

2. L'attrazione dell'affinità
Spesso ci innamoriamo di chi ci ricorda noi stessi. Trovare nel partner aspetti simili a noi facilita la comprensione reciproca e ci fa sentire più a nostro agio.

3. Valori e visioni del mondo condivisi
La compatibilità è fondamentale. Sentirsi attratti da chi condivide i nostri valori, il nostro modo di vedere le cose e di agire, ci avvicina emotivamente e intellettualmente.

4. L'odore
Potrebbe sembrare strano, ma l'odore corporeo può giocare un ruolo chiave nell'innamoramento. Alcune reazioni chimiche scatenate dagli odori ci aiutano a selezionare il nostro partner ideale.

L'innamoramento è un sentimento complesso e sorprendente, difficile da spiegare completamente attraverso la scienza. C'è un'infinita varietà di motivi che ci portano a innamorarci di una persona piuttosto che di un'altra, e molte volte rimane un mistero anche per noi stessi. L'amore è un'esperienza unica e personale, e forse è proprio questo suo aspetto inspiegabile a renderlo ancora più prezioso e affascinante.

lunedì 22 luglio 2024

Identikit di un serial killer

Spesso associati all'immaginario americano e influenzati dalle serie TV, gli assassini seriali non sono un fenomeno recente né confinato agli Stati Uniti. Infatti, storicamente si può risalire a casi di omicidi seriali ben prima della nascita di Cristo.

Sebbene nella mente comune si possa pensare che i Serial Killer popolino ogni angolo delle grandi metropoli, la realtà è ben diversa. Questi crimini sono rari e costituiscono solo l'1% degli omicidi compiuti in un anno.
Ma cos'è esattamente un Serial Killer e come possiamo definire l'omicidio seriale?
È solo a partire dagli anni '70 che gli studiosi sono riusciti a formulare una definizione standard, grazie a un simposio dell'FBI nel 2005. Secondo tale definizione, l'omicidio seriale si verifica quando lo stesso delinquente uccide due o più vittime in momenti e luoghi diversi.
A questo punto, vale la pena esplorare le differenze tra i Serial Killer organizzati e quelli disorganizzati. 
Gli organizzati conducono una vita ordinata, sono socialmente competenti e pianificano attentamente i loro delitti. 
Al contrario, i disorganizzati sono socialmente incompetenti e agiscono senza un piano preciso, spesso lasciando indizi sulla scena del crimine.
Ma la classificazione dei Serial Killer non si ferma qui. Possiamo suddividerli ulteriormente in base al loro movente:
  • I Serial Killer visionari sono spinti da voci deliranti e visioni che li incitano a uccidere un certo tipo di vittima. Sono generalmente di tipo disorganizzato.
  • I Serial Killer mission-oriented prendono di mira gruppi di individui che ritengono dannosi o malvagi. Possono essere sia organizzati che disorganizzati.
  • I Serial Killer edonistici sono la categoria più comune e possono essere divisi in sottocategorie come quelli motivati dalla lussuria, dal brivido o dal comfort.
  • Infine, i Serial Killer orientati al potere uccidono per soddisfare il loro bisogno di dominio e controllo sulle vittime. Sono generalmente organizzati di tipo asociale.
Queste classificazioni sono uno strumento utile per aiutare le forze dell'ordine e gli esperti di salute mentale a comprendere i comportamenti e i moventi dei Serial Killer. Tuttavia, è importante ricordare che ogni caso è unico, e spesso le linee tra le diverse categorie possono essere sfumate.
I Serial Killer rappresentano una parte oscura e complessa della storia criminale, e il loro studio è fondamentale per prevenirli e affrontarli.

venerdì 19 luglio 2024

I pazienti con Alzheimer non dimenticano le emozioni

I pazienti affetti da Alzheimer (AD) sperimentano una progressiva diminuzione della memoria e delle abilità cognitive. Tuttavia, uno studio condotto dall'University of Iowa ha indagato se le emozioni persistano nei pazienti con AD, anche quando la memoria dichiarativa è compromessa.

Metodi e procedura dello studio
Il campione di studio includeva 17 pazienti con AD e un gruppo di controllo composto da persone sane. I partecipanti sono stati selezionati dopo interviste con i pazienti e i loro caregiver per escludere disturbi neurologici o psichiatrici.
Entrambi i gruppi hanno ricevuto estratti di film progettati per indurre emozioni opposte come felicità e tristezza (8 spezzoni per un totale di 18 minuti). Le emozioni dei partecipanti sono state valutate in quattro momenti differenti: durante la visione dei film, dopo 5 minuti, dopo 10-15 minuti e dopo 20-30 minuti. Contestualmente, sono stati somministrati test di memoria dichiarativa, in cui ai partecipanti è stato chiesto di descrivere alcuni spezzoni dei film visti.

Le emozioni persistono
I risultati dello studio hanno mostrato che, come previsto, i pazienti con AD hanno manifestato una memoria dichiarativa compromessa per tutti gli spezzoni dei film. Tuttavia, a distanza di 20-30 minuti dalla visione, hanno ancora riferito di provare emozioni intense, sia tristezza che felicità.
In particolare, è stata notata una persistenza particolarmente elevata dell'emozione della tristezza. Ciò suggerisce che uno stato emotivo negativo potrebbe essere particolarmente difficile da gestire per i pazienti con AD, in quanto non riescono a identificarne la fonte.
Inoltre, lo studio ha rivelato che gli anziani con AD tendono a dimenticare le azioni in sé, ma continuano a provare le emozioni scatenate da tali azioni. Questo può avere importanti implicazioni per la gestione e la cura dei pazienti, poiché potrebbe spiegare l'aumento dei sintomi psichiatrici e della solitudine nei pazienti trasferiti nelle case di cura.

Implicazioni per la gestione e la cura dei pazienti
I risultati dello studio indicano che le emozioni possono avere un impatto significativo sui pazienti con AD, anche quando la memoria è compromessa. Ciò sottolinea l'importanza per i caregiver di favorire emozioni positive e di creare un ambiente emotivamente sano per i pazienti. Comprendere il ruolo delle emozioni nei pazienti con AD può aiutare a sviluppare strategie per migliorare il loro benessere mentale e emotivo, migliorando così la qualità della loro vita.

mercoledì 17 luglio 2024

Come gestire l’ADHD se sei adulto

L’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è una condizione che esordisce in età evolutiva, ma che può persistere anche per tutta la vita. Questo disturbo è caratterizzato da sintomi che possono compromettere il funzionamento psichico, relazionale, lavorativo e sociale.

Sintomi e diagnosi
Gli adulti affetti da ADHD possono manifestare i seguenti sintomi:
  • Mancanza di concentrazione: l’incapacità di prestare attenzione in modo prolungato spesso va oltre la semplice difficoltà a prestare attenzione in determinate situazioni. Questi problemi di attenzione spesso comportano l’incapacità di portare a termine determinati compiti, l’essere eccessivamente e facilmente distratti e persino la difficoltà di seguire gli altri in una conversazione.
  • Disorganizzazione: un altro dei sintomi più comuni dell’ADHD negli adulti è la mancanza di organizzazione, che può comportare difficoltà nel seguire i compiti e nel saper stabilire le priorità.
  • Incapacità di gestire il tempo: l’ADHD negli adulti può anche significare difficoltà nel gestire efficacemente il tempo e gli orari. Questo si traduce nel procrastinare molto, nel ritrovarsi in ritardo agli eventi o addirittura nell’ignorare compiti considerati noiosi.
  • Frequenti dimenticanze: i disturbi dell’attenzione possono compromettere la capacità di ricordare alcune informazioni importanti. Le frequenti dimenticanze possono compromettere le relazioni con gli altri e il lavoro.
  • Atteggiamento impulsivo: anche l’impulsività è uno dei segni più frequenti dell’ADHD negli adulti. Questo comportamento può manifestarsi in alcuni atteggiamenti come: interrompere gli altri durante una conversazione, agire senza pensare alle conseguenze o addirittura finire per avere atteggiamenti socialmente inappropriati in alcune occasioni.
  • Cambiamenti emotivi: gli adulti con ADHD possono soffrire di frequenti cambiamenti emotivi dovuti all’effetto degli altri sintomi dell’ADHD. Tendono ad annoiarsi più facilmente e a cercare emozioni forti per capriccio.
  • Bassa autostima: in molti casi, le persone con ADHD che non hanno ricevuto una diagnosi durante l’infanzia possono finire per essere ipercritiche nei confronti di se stesse, perché da bambini venivano spesso punite per i loro problemi di attenzione.
Il trattamento
Il trattamento dell’ADHD negli adulti richiede un approccio personalizzato, che può includere terapie psicologiche e strategie di gestione del comportamento. È importante ricordare che ogni individuo è unico e merita un approccio terapeutico che rispetti la sua individualità e promuova il suo benessere globale.

L'ADHD negli adulti è una condizione complessa che richiede un’attenzione particolare. Con il supporto adeguato, gli adulti con ADHD possono superare le sfide associate alla loro condizione e vivere una vita piena e soddisfacente.

lunedì 15 luglio 2024

Ansia: quando preoccuparsi

L'ansia è un'emozione umana normale che si manifesta in risposta a una minaccia o a una percezione di pericolo. Quando ravvisiamo un pericolo nell'ambiente che ci circonda, ciò può innescare la risposta "combatti/fuggi", il cui obiettivo è aiutarci a gestire la minaccia. La risposta "combatti/fuggi" coinvolge l'attivazione di tre principali sistemi corporei: il fisico, il comportamentale e il cognitivo.

Quando si percepisce un pericolo, il cervello invia un messaggio al sistema nervoso autonomo, ramo simpatico, che attiva una serie di cambiamenti fisici che preparano il corpo a combattere o a fuggire dalla minaccia, tra cui:
  • Aumento della frequenza cardiaca (per consentire il pompaggio più rapido del sangue nel corpo).
  • Aumento del ritmo respiratorio (per fornire ai tessuti ossigeno extra).
  • Aumento della sudorazione (per raffreddare il corpo).
  • Contrazione dei muscoli (per preparare il corpo a combattere o fuggire).
  • Cambiamenti nella visione (ad esempio, dilatazione delle pupille e visione tunnel, per migliorare la capacità di vedere il pericolo).
  • Riduzione dell'attività del sistema digestivo (ad esempio, bocca secca, per risparmiare energia per la risposta "combatti/fuggi").
Quando i cambiamenti fisici nel nostro corpo sono pronti per la sopravvivenza, i due principali comportamenti associati al pericolo sono di combattere o fuggire dalla situazione. Quando gli individui scelgono di combattere, possono mostrare aggressività fisica o verbale nei confronti del pericolo, oppure possono diventare semplicemente frustrati. Quando gli individui decidono di fuggire, possono lasciare la situazione o evitarla.
Dal punto di vista cognitivo, le risposte "combatti/fuggi" aiutano gli individui a spostare la loro attenzione dall'ambiente circostante per cercare potenziali minacce. Questo è importante per la sopravvivenza, poiché aiuta gli individui a spostare l'attenzione dai compiti in corso alla ricerca di possibili pericoli. Durante la risposta "combatti/fuggi", i pensieri tendono a correre per assicurare una soluzione rapida dei problemi.
Quando il pericolo immediato si è dissolto, il cervello invia un messaggio al sistema nervoso autonomo, ramo parasimpatico, per spegnere la risposta "combatti/fuggi". In questo modo, aiuta il corpo a ritornare a uno stato rilassato, rallentando la frequenza cardiaca e respiratoria e permettendo ai muscoli di rilassarsi.
Nella società moderna, dove i predatori non sono più una minaccia comune, sperimentare l'ansia può essere un motivatore utile, ad esempio, per prepararsi a un esame imminente, a un colloquio di lavoro o per uscire da relazioni non utili. Ma può anche diventare dannosa.

L'ansia clinica
L'ansia diventa un disturbo quando compromette la capacità di un individuo di funzionare adeguatamente nella vita quotidiana, come lavorare, studiare o socializzare. Ad esempio, alcune persone si preoccupano al punto che i loro pensieri ansiosi interferiscono con la loro vita quotidiana. I sintomi chiave dell'ansia clinica possono includere una costante sensazione di agitazione e tensione fisica, pensieri/preoccupazioni ricorrenti, disturbi del sonno, problemi di concentrazione, irritabilità, stanchezza, attacchi di panico ed evitamento di situazioni.

Trattamento psicologico
Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): La CBT è attualmente considerata l'approccio "di riferimento" per i disturbi correlati all'ansia e consiste in una combinazione di interventi cognitivi e terapia comportamentale. Il tema principale della CBT è sfidare e ristrutturare i pensieri non utili e i modelli comportamentali che mantengono l'ansia. Il componente cognitivo della CBT comporta l'identificazione dei pensieri non utili e la sfida di questi pensieri per sviluppare pensieri più utili ed equilibrati. La ristrutturazione cognitiva e la risoluzione dei problemi sono esempi di tecniche comuni ed efficaci utilizzate nel componente cognitivo della CBT. Il componente comportamentale della CBT comporta l'identificazione della risposta di paura all'ansia (ad esempio, la risposta "combatti/fuggi") che mantiene l'ansia e il cambiamento degli aspetti di questi comportamenti per interrompere il ciclo dell'ansia. Sfida e ristrutturazione di comportamenti di evitamento e comportamenti di sicurezza che mantengono il ciclo dell'ansia è una strategia comunemente utilizzata nella CBT. Sono utilizzate anche strategie di rilassamento, come la respirazione lenta e il rilassamento muscolare progressivo.
Terapia dell'accettazione e dell'impegno (ACT): L'ACT mira ad aumentare la flessibilità psicologica degli individui e a eliminare la lotta contro l'ansia attraverso i suoi sei processi fondamentali: accettazione, defusione cognitiva, consapevolezza, sé come contesto, valori e azione impegnata. Il componente di accettazione aiuta gli individui a accettare i pensieri e i sentimenti scomodi mentre vengono e vanno senza cercare di cambiarli o giudicarli; la defusione cognitiva aiuta gli individui a distanziarsi dai propri pensieri; il componente di consapevolezza aiuta gli individui a rimanere nel momento presente senza farsi coinvolgere dai propri pensieri non utili; il concetto di sé come contesto aiuta gli individui a riconoscere che non sono la somma delle loro esperienze, pensieri o emozioni, ma piuttosto un sé al di fuori dell'esperienza attuale; il lavoro sui valori aiuta gli individui a riconoscere le qualità della vita a cui scelgono di lavorare in un dato momento, nonostante l'ansia; infine, l'azione impegnata aiuta gli individui a prendere in mano la situazione impegnandosi in azioni e comportamenti più allineati con i loro valori di vita. Attraverso l'ACT, le persone imparano a rinunciare alla lotta contro l'ansia e a prendere il controllo impegnandosi in azioni e comportamenti più allineati e legati ai loro valori di vita.

Per informazioni su come accedere al supporto per l'ansia, puoi visitare il mio sito web: http://www.eliamuratore.it

Sono qui per aiutarti ad affrontare l'ansia e a trovare le risorse di cui hai bisogno per migliorare la tua salute mentale.












venerdì 12 luglio 2024

Quali sono le domande tipiche che si ricevono ad un colloquio di lavoro... e come rispondere

Il colloquio di lavoro è un momento cruciale per ogni candidato che desidera accedere a una nuova posizione professionale. Prepararsi adeguatamente per rispondere alle domande del recruiter è fondamentale, poiché non hai una seconda occasione per fare una prima buona impressione. Ecco alcune domande tipiche da colloquio insieme a esempi di risposte efficaci:

Parlami di te: Questa è spesso la prima domanda. Presentati in modo conciso, evidenziando le tue esperienze e competenze rilevanti per il ruolo.

Perché ti interessa la nostra posizione aperta?: Mostra di aver fatto ricerca sulla posizione e l’azienda. Sottolinea come le tue abilità si allineino con i requisiti del ruolo.

Cosa ti aspetti dall’ambiente di lavoro?: Descrivi le tue aspettative riguardo al team, alla cultura aziendale e alle opportunità di crescita.

Quali sono le tue aspirazioni professionali?: Parla dei tuoi obiettivi di carriera e di come questa posizione possa aiutarti a raggiungerli.

Come descriveresti il tuo capo ideale?: Sii positivo e menziona qualità come la comunicazione, la leadership e la capacità di motivare.

Quali sono i tuoi pregi e difetti?: Sii onesto e focalizza i difetti su aspetti che stai cercando di migliorare.

Perché dovremmo scegliere te?: Metti in evidenza le tue competenze uniche e come queste possano contribuire al successo dell’azienda.

Perché vuoi lasciare il tuo lavoro attuale?: Sii diplomatico e concentra la risposta su opportunità di crescita o cambiamenti di carriera.

Hai gestito momenti di pressione a lavoro?: Racconta una situazione in cui hai affrontato lo stress e come l’hai gestita.

Quali sono le tue aspettative di retribuzione?: Fornisci una risposta realistica basata sulla tua ricerca di mercato.

In bocca al lupo!

mercoledì 10 luglio 2024

L'estate peggiora l'umore?

L'estate è una stagione amata da molti, sinonimo di giornate lunghe, clima caldo, vacanze e momenti di relax. Tuttavia, questa stagione non suscita la stessa gioia in tutti. Mentre alcune persone si sentono felici e cariche di energia, altre possono sperimentare stati d'animo meno positivi.
Esploriamo i motivi per cui l'estate può influenzare diversamente le persone dal punto di vista psicologico e come affrontare queste sfide emotive.

L'effetto della luce solare:
L'esposizione alla luce solare può avere un impatto significativo sul nostro umore e benessere emotivo. Alcune persone reagiscono positivamente alla maggiore luminosità estiva, poiché la luce solare favorisce la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore. Questa reazione positiva può portare a un aumento dell'energia, della vitalità e della felicità. Tuttavia, per alcune persone, l'eccessiva esposizione alla luce solare può innescare ansia o irritabilità.

Temperature estreme e stress termico:
Le ondate di calore estive possono causare stress termico, che può avere un impatto sul benessere psicologico. Le alte temperature possono portare a sentimenti di disagio, stanchezza e irritabilità, soprattutto se non si dispone di adeguati mezzi per raffreddarsi. Inoltre, il caldo può influenzare il sonno e la qualità del riposo, lasciando le persone con una sensazione di affaticamento e spossatezza.

Pressione sociale per godersi l'estate:
La cultura estiva promuove l'idea che tutti dovrebbero divertirsi e godersi appieno questa stagione. Questa pressione sociale può mettere in imbarazzo le persone che non amano particolarmente l'estate o che preferiscono trascorrere il tempo in modo più tranquillo o meno estroso. Questo senso di inadeguatezza può portare a sentimenti di isolamento e solitudine.

Cambiamenti nella routine e nelle responsabilità:
Le vacanze estive spesso portano con sé cambiamenti nella routine quotidiana e nelle responsabilità familiari. Per alcune persone, questo può rappresentare una sfida perché la mancanza di routine può causare confusione e stress. Inoltre, il carico aggiuntivo di pianificare le vacanze o prendersi cura dei bambini durante le ferie scolastiche può essere una fonte di pressione emotiva.

Stagioni precedenti o ricordi legati all'estate:
L'estate può anche attivare ricordi di esperienze passate o eventi significativi, sia positivi che negativi. Per alcune persone, l'estate potrebbe essere associata a ricordi felici di vacanze passate o momenti speciali con persone care. Al contrario, per chi ha vissuto eventi traumatici o sgradevoli in estate, questa stagione potrebbe evocare sentimenti di tristezza o ansia.

lunedì 8 luglio 2024

MicroLearning: a piccole dosi si apprende meglio

Il MicroLearning è un metodo di studio che consiste nel fornire informazioni e conoscenze in unità brevi e concise che vanno dritte al punto. Questo può variare da brevi video tutorial su YouTube all'uso di app di schede didattiche, infografiche interattive e quiz veloci, come quelli trovati su Kahoot, rientrano in questa categoria. Video su Tiktok e podcast concisi, purché siano educativi e mirati al rapido trasferimento di conoscenze, possono anch'essi rientrare nel MicroLearning.
Nidhi Sachdeva, ricercatrice dell'Università di Toronto e inventrice del metodo, nel suo articolo "Concentriamoci sull'apprendimento nel MicroLearning" ha sintetizzato ai principi essenziali del MicroLearning:
  • Contenuto valido: al centro di ogni forma di MicroLearning c'è il contenuto. Questo dovrebbe essere non solo pertinente, ma anche aggiungere valore per lo studente. Un MicroLearning di successo prende il meglio delle conoscenze pregresse dello studente e le combina con nuove informazioni. Ciò crea una sinergia che rafforza l'esperienza di apprendimento e ottimizza l'espansione delle conoscenze.
  • Obiettivo chiaro: per una micro-lezione di successo, è fondamentale avere un obiettivo chiaramente definito. Non basta semplicemente condividere informazioni; è necessario sapere esattamente cosa si desidera che lo studente apprenda.
  • Lunghezza e struttura adeguate: sebbene le micro-lezioni siano brevi per definizione, ciò non significa che tutte le informazioni debbano essere ammassate in un breve periodo di tempo. La struttura dovrebbe essere tale da catturare l'attenzione dello studente, e ogni informazione dovrebbe avere il suo spazio. Ciò garantisce chiarezza e impedisce il sovraccarico dello studente.
  • Tempismo adeguato: sapere quando offrire una lezione può fare la differenza tra una micro-lezione efficace e una inefficace. Offrendo il contenuto in un momento in cui è rilevante, si assicura un impatto e una ritenzione massimi.
  • Formato appropriato al contesto: il modo in cui le informazioni vengono presentate è quasi altrettanto importante del contenuto stesso. A seconda del contenuto, del pubblico di destinazione e del contesto, un particolare medium, come video o testo, potrebbe essere più appropriato.
  • Scelta di interattività adeguata: L'apprendimento è un processo attivo. Aggiungendo interattività, come quiz o compiti, si stimola lo studente a pensare ed è coinvolto attivamente nel processo di apprendimento. Ciò aumenta non solo l'engagement, ma garantisce anche una comprensione più approfondita e una migliore ritenzione.
In un mondo in continua accelerazione in cui siamo bombardati da informazioni, le micro-lezioni possono aiutarci a imparare con focus ed efficacia.

venerdì 5 luglio 2024

Il sostegno psicologico prima e dopo l'intervento di chirurgia bariatrica

La chirurgia bariatrica è un intervento significativo per la perdita di peso e il miglioramento della salute. Tuttavia, prima di sottoporsi a questa procedura, è essenziale effettuare una valutazione psicologica approfondita.
Una valutazione psicologica prima di un intervento di chirurgia bariatrica è condotta da un professionista della salute mentale e ha l'obiettivo principale di valutare la salute mentale attuale e il benessere emotivo del paziente.
Durante questa valutazione, vengono esaminati diversi aspetti, tra cui:
  • Le preoccupazioni attuali sulla salute mentale, il corpo e il peso.
  • I modelli alimentari e la storia di diete e perdita di peso/riacquisto.
  • Le diagnosi di salute mentale esistenti.
  • L'uso/abuso di sostanze.
  • Eventuali traumi passati.
  • La motivazione e la capacità del paziente di apportare e mantenere cambiamenti a lungo termine nello stile di vita.
Sulla base dei risultati di questa valutazione, lo psicologo formulerà raccomandazioni riguardo al trattamento psicologico e alle terapie, come la terapia cognitivo-comportamentale o la consulenza. L'obiettivo è affrontare eventuali problemi di salute mentale esistenti, preparare meglio il paziente all'intervento di perdita di peso e aiutarlo a gestire i cambiamenti emotivi e nello stile di vita correlati.

Fase post-intervento: supporto continuo per il successo a lungo termine
La valutazione psicologica è solo l'inizio. Dopo l'intervento, i pazienti affrontano una serie di sfide emotive e di adattamento. Questo è il momento in cui il supporto continuo dello psicologo è fondamentale. Nella fase post-operatoria, il paziente potrebbe dover affrontare:
  • Ansia.
  • Depressione.
  • Disturbi dell'immagine corporea.
  • Cambiamenti nello stile di vita, come abitudini alimentari nuove e gestione della perdita di peso rapida.
Lo psicologo può fornire supporto per affrontare queste sfide, offrendo terapie e strumenti per gestire le emozioni e gli aspetti pratici del cambiamento dello stile di vita. Mantenere la motivazione a lungo termine è essenziale per garantire che i benefici della chirurgia bariatrica siano sostenibili nel tempo.

mercoledì 3 luglio 2024

Il cestino dei tesori: uno strumento di apprendimento per i bimbi

 

Il gioco del cestino dei tesori è un'attività adatta a bambini dai 6 mesi in su ed è basata sugli studi della psicopedagogista inglese Elinor Goldschmied (1910-2009). Solitamente, si utilizza un cestino basso e robusto in vimini, ma anche contenitori come cassettini di legno o scatole di cartone pesante sono adatti, purché non siano in plastica.
Inizialmente, il cestino dei tesori viene riempito con oggetti scelti dalla fantasia dei genitori e ciò che è disponibile. Successivamente, in base agli interessi del bambino, vengono inseriti oggetti che il piccolo preferisce. Questo gioco evolve con l'età del bambino:
  • Dai 6 agli 8 mesi, i bambini sono attratti dalle scatoline colorate e tendono ad esplorarle, cercando di aprirle e manipolandole.
  • Dai 8 ai 10 mesi, inizia la fase del "controllo qualità" in cui i bambini amano afferrare etichette con indicazioni per il lavaggio o la composizione degli oggetti.
  • Dai 10 ai 12 mesi, i bambini sono più abili nei loro movimenti e amano aprire e chiudere scatole, scuotere oggetti per sentirne il rumore, impilarli e allinearli.
Gli oggetti che possono essere inseriti nel cestino dei tesori possono essere suddivisi in sette categorie:
  • Oggetti che si trovano in natura, come foglie di grandi dimensioni o pigne.
  • Oggetti fatti di materiali naturali come gomitoli di lana, centrini di cotone, e pennelli da barba.
  • Oggetti di legno come nacchere, cilindri, palline, cucchiai e altro.
  • Oggetti metallici come campanelli e coperchi di pentole.
  • Oggetti in gomma, come palle di gomma e pupazzi galleggianti.
  • Stoffe come palle di stoffa, bambole di pezza, o sciarpe.
  • Oggetti in carta e cartone, come carta oleata o scatoline di cartone.
Questo gioco aiuta i bambini a sperimentare una vasta gamma di materiali e a sviluppare sensi diversi. È importante osservare i bambini mentre giocano senza indirizzarli verso oggetti specifici, poiché l'autonomia è fondamentale in questo processo.
Il cestino dei tesori è un'attività altamente educativa che aiuta i bambini a comprendere il mondo circostante attraverso l'esplorazione sensoriale. La pulizia e il mantenimento degli oggetti sono fondamentali, e gli oggetti non più adatti o di interesse vanno sostituiti regolarmente. Osservando attentamente il bambino, si può notare come evolva la sua interazione con gli oggetti, da un'età all'altra, e adattare il contenuto del cestino di conseguenza.

lunedì 1 luglio 2024

Il segreto per godersi le vacanze

Le vacanze sono un momento di relax e di distacco dalla routine quotidiana. Tuttavia, uno studio condotto da Jeroen Nawijn della Erasmus University di Rotterdam ha rivelato che il valore delle nostre vacanze potrebbe non essere così semplice come sembra.

Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Applied Research in Quality of Life, la felicità dei vacanzieri si impenna prima di partire, quando si pregustano le ferie nella loro organizzazione. Tuttavia, al ritorno, tra vacanzieri e coloro che sono rimasti in ufficio non vi è differenza alcuna in termini di felicità. Solo quando si torna da viaggi lunghi e rilassanti si è leggermente più felici del collega che non è partito, ma questa felicità post-vacanza svanisce al massimo in otto settimane dal ritorno.
Il sociologo Carlo Pruneti, esperto di stress e responsabile della sezione di psicologia clinica dell’Università degli studi di Parma, spiega che l’effetto benefico delle vacanze dipende in gran parte da cosa una persona fa prima di partire. Se ad esempio lavoriamo tantissimo tutto l’anno e poi all’improvviso stacchiamo, andare in ferie provoca una specie di trauma, sia a livello fisico che psicologico. Questo fenomeno è noto come “stress postumo”, ovvero quella dose di stanchezza fisica e mentale che subentra quando andiamo in ferie, nel momento in cui nell’organismo si crea il cosiddetto “breakdown”.
Per evitare lo stress postumo, Pruneti suggerisce di fare 3 o 4 brevi vacanze l’anno, in modo da non creare nell’organismo una drastica interruzione di tutte le attività in un colpo solo. Inoltre, sottolinea l’importanza di trovarsi nel posto giusto al momento giusto con le persone giuste per godersi al meglio le vacanze.

Dieci citazioni senza tempo da "Meditazioni" di Marco Aurelio

Se sei un appassionato di filosofia stoica o semplicemente in cerca di ispirazione per migliorare la tua vita e la tua mentalità, il libro "Meditazioni" di Marco Aurelio è un'opera senza tempo che non dovresti perdere.
In questo articolo, esploreremo 10 citazioni straordinarie da "Meditazioni" e scopriremo come queste lezioni millenarie possano ancora guidarci nel mondo moderno della psicologia e dell'auto-miglioramento.

1. Hai potere sulla tua mente
"Hai il potere sulla tua mente, non sugli eventi esterni. Realizzalo, e troverai la forza."
Questa citazione di Marco Aurelio ci ricorda una verità fondamentale: il nostro mondo interiore è la fonte della nostra forza e felicità. Anche la psicologia moderna ci insegna che il controllo delle nostre reazioni e del nostro benessere emotivo inizia con la gestione dei nostri pensieri. Riconoscere questa verità ci dà il potere di migliorare la nostra vita.

2. Sii buono
"Non perdere più tempo a discutere su ciò che dovrebbe essere un bravo uomo. Diventalo."
Le azioni parlano più delle parole. Essere una persona buona e virtuosa comporta la pratica di virtù 
quotidiane. L'auto-miglioramento richiede azioni concrete, e questa citazione ci ricorda di mettere in pratica ciò che crediamo.

3. La tua felicità e i tuoi pensieri
"La felicità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri."
La psicologia positiva ci ha insegnato che il nostro stato d'animo è influenzato dalla nostra mentalità. Marco Aurelio sottolinea l'importanza di coltivare pensieri positivi e costruttivi per migliorare la nostra felicità. Anche la psicoterapia cognitivo-comportamentale ci mostra come il cambiamento dei pensieri possa portare a una migliore salute mentale.

4. Giusto e vero
"Se non è giusto, non farlo. Se non è vero, non dirlo."
L'integrità è una parte fondamentale della nostra salute mentale. Vivere in linea con i nostri valori è essenziale per il benessere psicologico. Questa citazione di Marco Aurelio ci guida a essere onesti con noi stessi e con gli altri.

5. Sii diverso da chi ha commesso un danno
"La migliore vendetta è essere diverso da chi ha commesso il danno."
Cercare ritorsioni può portare a cicli di negatività e risentimento. Invece, Marco Aurelio ci incoraggia a mostrare superiorità morale. Questo approccio promuove la tolleranza e il controllo di sé, principi chiave nella gestione delle emozioni.

6. I colori dei pensieri
"L'anima si tinge del colore dei suoi pensieri."
Questa citazione ci ricorda che la nostra mente modella la nostra personalità.

7. L'audacia
"Non è perché le cose sono difficili che non osiamo; è perché non osiamo che esse sono difficili."
Spesso percepiamo le sfide come insormontabili a causa della mancanza di coraggio. Marco Aurelio ci sprona a superare la paura e ad affrontare le difficoltà. Questo principio è fondamentale nella gestione dell'ansia.

8. Vera ricchezza
"L'unica ricchezza che conserverai per sempre è quella che hai donato."
L'aiuto agli altri è una fonte di gratificazione personale e felicità duratura. Marco Aurelio ci ricorda che la vera ricchezza sta nell'influenza positiva che abbiamo sugli altri.

9. Gli ostacoli sono opportunità
"L'ostacolo è la via."
Affrontare le sfide può portare a una maggiore forza mentale e crescita personale. Marco Aurelio ci invita a vedere gli ostacoli come opportunità di crescita e auto-miglioramento.

10. Quando ti alzi al mattino
"Quando ti alzi al mattino, pensa a quanto è prezioso il privilegio di essere vivo: respirare, pensare, godere, amare."
Praticare la gratitudine può migliorare il nostro benessere mentale. Marco Aurelio ci suggerisce di iniziare la giornata con gratitudine per le semplici gioie della vita.

Anche dopo millenni, "Meditazioni" di Marco Aurelio rimane una fonte di saggezza e guida per coloro che cercano di navigare le complessità della vita con virtù, resilienza e forza interiore.
Queste dieci citazioni rappresentano il cuore della stoicità e offrono intuizioni che possono essere applicate nel nostro mondo moderno.